Conoscere il modo giusto di impiattare la pasta in modo originale e creativo è un elemento imprescindibile per lasciare la propria firma indelebile, non solo nel gusto ma anche nella presentazione dei piatti.

La pasta è, senza dubbio, l’alimento simbolo della tradizione culinaria del nostro Paese e, grazie alla sua capacità di rimanere fedele alla tradizione pur rinnovandosi per rispondere alle nuove esigenze e preferenze dei consumatori, resta l’ingrediente principe delle nostre tavole.

Se per il consumo quotidiano è semplicemente “un piatto di pasta”, per i professionisti della ristorazione questo alimento rappresenta materia da plasmare, per dare vita a vere e proprie opere d’arte culinarie.

Ma come impiattare la pasta in modo elegante e ricercato? 

In questo articolo, oltre a prendere in esame le principali tendenze e prospettive del mondo della pasta, offriremo 3 consigli degli esperti su come impiattare la pasta, per regalare ai propri clienti un’esperienza multisensoriale unica e indimenticabile.

In particolare vedremo:

 

Pasta: tra tradizione e innovazione

La testata online “Il fatto alimentare” ha pubblicato un articolo molto interessante a proposito dei food trend 2023.

Ciò che emerge è la sempre più diffusa tendenza dei consumatori verso scelte alimentari più sane e sostenibili per l’ambiente. In crescita, dunque, l’interesse verso il biologico e il “km zero” e la sempre più ampia adesione alle diete a base vegetale.

Tendenze che toccano anche l’alimento più rappresentativo della dieta mediterranea: la pasta, non più solo di grano o legumi, ma anche di verdure.

Pur mantenendo integra la sua connotazione di piatto legato alla tradizione, la pasta assume, dunque, via via nuovi volti. A partire dalle diverse tipologie di formati.

Basti pensare che il numero dei formati di pasta, attualmente in commercio in Italia, supera di gran lunga le 200 unità.

Sicuramente la possibilità di affiancare un prodotto tipico come la pasta a nuove e innovative procedure di produzione industriale, ha concesso ai pastai l’incredibile possibilità di sperimentare formati nuovi e di utilizzare ingredienti che difficilmente venivano utilizzati in passato.

Le prospettive future, infatti, si fondano sempre più sulla volontà di soddisfare le richieste e le esigenze dei consumatori.

Gli italiani hanno le idee molto chiare a riguardo:

  • Gli over 50 sono alla continua ricerca di paste che contengano una maggiore quantità di grano italiano e semole integrali.
  • Le nuove generazioni, anche definite Millennials e Generazione Z, alzano l’asticella della curiosità e dell’innovazione ed esprimono sempre più il desiderio di assaggiare paste speciali, realizzate con farine particolari come la farina di legumi, la farina di mais o riso e le farine proteiche.

Aumenta di pari passo l’attenzione all’ambiente, riducendo gli sprechi tipici delle lavorazioni industriali e, allo stesso tempo, si focalizza l’attenzione sulle tematiche relative ai temi di “pasta con” e “pasta senza”.

In questo contesto è interessante notare come siano in forte aumento le richieste di pasta integrale e di come le tematiche legate alla salute rivestano un ruolo sempre più decisivo sul comportamento d’acquisto dei consumatori.

Questa attenzione comporta un’evoluzione anche nel gusto, giacché il sapore si tinge di nuovi colori, aumentano le fibre, si modificano le consistenze e, di conseguenza, aumentano le sfide per gli chef che ogni giorno si trovano a dover elaborare nuove soluzioni sempre più gustose e creative.

Tutte queste nuove variabili da gestire si riflettono inevitabilmente anche sull’impiattamento gourmet, il cui obiettivo è quello di esaltare ingredienti, forme e colori.

Ecco allora che anche la scelta del giusto piatto di design per il proprio ristorante, si rivelerà strategica e fondamentale per esprimere una coerenza di insieme.

 

 

Nuove forme per impiattare la pasta

Nello scenario che abbiamo appena delineato, appare evidente la necessità di recuperare dalla tradizione alcuni concetti, per poi rielaborarli attraverso tecniche innovative di impiattamento gourmet di primi di pasta per rendere giustizia ai nuovi gusti, colori e ingredienti che stanno diventando sempre più parte dell’alimentazione quotidiana degli italiani.

Di fronte a questa innovazione, quanto è importante l’impiattamento? E come impiattare la pasta e le sue nuove declinazioni facendo in modo di ottenere risultati eleganti e raffinati anche utilizzando ingredienti umili?

Il food design nella ristorazione diventa la chiave per esaltare i sapori buoni e semplici della nostra tradizione culinaria.

 

Come impiattare la pasta per una food experience memorabile

Sorprendere i clienti nel proprio ristorante è diventata una prerogativa imprescindibile di chi fa della cucina un’arte.

Ma cosa significa impiattare la pasta in modo elegante e raffinato e come viene interpretata oggi questa sfida dai grandi maestri della cucina?

In realtà, considerando i trend del momento, l’impiattamento gourmet prende vita grazie a giochi di forme, composizioni che accostano diverse consistenze e abbinamenti di colori. 

Ogni cibo deve trovare la sua perfetta posizione nel piatto.

I clienti moderni vogliono vivere esperienze nuove, provare l’emozione della sorpresa e lasciarsi stupire dalle proposte di chef e ristoratori.

In due parole, esigono una “food experience”, ossia un’esperienza che coinvolga tutti i cinque sensi, tatto incluso.

In particolare, considerano molto importante l’impatto visivo con il piatto.

Lo ispezionano con attenzione e cercano di interpretare gli ingredienti prima ancora di assaggiarli. Si inebriano con i profumi dei piatti, che devono arrivare al tavolo sempre alla temperatura perfetta e, solo dopo aver effettuato questo percorso alla scoperta del piatto, lo assaggiano, gustando i sapori e le consistenze degli abbinamenti.

L’occhio vuole la sua parte e, mai come ora, è necessario tenere bene a mente questa regola.

Dunque, per tornare all’alimento oggetto di questo articolo, la presentazione di un piatto di pasta dovrà essere capace di regalare al cliente una food experience memorabile.

 

 

3 consigli su come impiattare la pasta in modo elegante e ricercato

Impiattare la pasta in modo elegante e raffinato non dovrebbe essere una prerogativa elitaria di grandi ristoranti stellati e chef famosi.

Qualunque ristoratore abbia l’ambizione di soddisfare il palato dei propri clienti, deve necessariamente considerare il fatto che l’esperienza delle persone nasce dal primo approccio con il piatto.

L’idea che i clienti si fanno delle pietanze, quindi, nasce dal primo impatto, che è sempre quello visivo.

Un cliente soddisfatto è un cliente invogliato a tornare e a parlare positivamente dell’esperienza vissuta con i propri conoscenti, a tutto vantaggio della brand reputation.

Ecco allora che anche la presentazione di un piatto di pasta, dal più semplice al più elaborato, dovrà essere all’altezza delle aspettative o, meglio ancora, dovrebbe superarle, generando sorpresa e stupore in chi lo osserva.

Vediamo allora 3 consigli su come impiattare la pasta per una food experience destinata a lasciare il segno.

 

1. Prediligere piatti bianchi

Una delle regole principali dell’impiattamento è quella di non utilizzare mai piatti che abbiano lo stesso colore delle pietanze servite.

Commettere un errore di questo genere comporterebbe che le preparazioni non risulterebbero esaltate e rischierebbero di “perdersi”.

Al contrario, il contrasto cromatico tra il piatto e il cibo deve stimolare l’occhio, concentrando l’attenzione sulla pietanza.

Con il bianco classico è difficile sbagliare.

Tuttavia, potrebbe capitare di dover servire una portata e non avere a disposizione dei piatti con colori a contrasto.

Ad esempio, mettiamo il caso di dover impiattare un piatto di penne o strangozzi alla norcina. Questa tipologia di pasta, tipica della regione Umbria, è una pasta tradizionale che viene preparata con un sugo a base di panna e salsiccia (anche se in passato al posto della panna si utilizzava la ricotta fresca).

In un caso come questo, in cui ci si trova di fronte a un sugo bianco e si hanno solo piatti del medesimo colore a disposizione, come si può correre ai ripari?

Un consiglio utile è quello di inserire ingredienti in modo tale da costruire una cornice tra i colori del piatto e della pasta.

Ad esempio delle spezie, dei richiami ai prodotti tipici della regione, come funghi o scaglie di tartufo.

L’importante è impiattare la pasta in modo originale e che tutto ciò che viene inserito nel piatto sia commestibile.

Adottando queste strategie, i piatti bianchi saranno la tela perfetta su cui dipingere ogni portata.

 

 

2. Utilizzare un piatto piano

Come ci insegna il galateo,  per l’impiattamento gourmet di primi di pasta è preferibile scegliere un piatto piano.

I piatti fondi, infatti, sono da riservare al brodo, alle zuppe e alle minestre.

La disposizione della pasta su un piatto piano non deve avvenire in modo casuale, ma ponderando l’equilibrio degli elementi: il piatto non deve essere mai troppo pieno e mai troppo vuoto.

La pasta va disposta ascoltando i suggerimenti che arrivano direttamente dalla forma del piatto: se il piatto è tondo, è preferibile disporre la pasta al centro, magari aiutandosi con una forchetta e un cucchiaio e componendo un nido, come suggeriscono gli chef.

Se si deve impiattare un piatto di carbonara, ad esempio, il suggerimento è quello di creare un nido di pasta al centro e ricoprire il tutto con il guanciale e il sugo di cottura.

Utilizzare piatti quadrati e rettangolari per la presentazione di un piatto di pasta moltiplica le possibilità, poiché non è indispensabile limitarsi al centro del piatto.

Si possono ricreare linee e forme geometriche, ci si può sbizzarrire con le decorazioni e si può anche utilizzare l’ingrediente principale come contenitore o decorazione del piatto.

 

3. Giocare con le consistenze

Giocare con le consistenze, accostando ingredienti solidi, cremosi e croccanti, oltre a creare abbinamenti inediti e originali, stuzzicherà la curiosità e la fantasia dei clienti.

Se prendiamo un esempio tra i tanti e consideriamo, magari, la consistenza morbida e avvolgente delle tagliatelle di Campofilone, così sottili e delicate da cuocersi direttamente nel sugo in un minuto, possiamo pensare di decorarle con verdure croccanti e saporite, per esaltare ancor di più la bellezza di questo ingrediente che, dal 2013, ha ottenuto addirittura il marchio IGP, o magari con noci e pistacchi, per creare un gusto di contrasto ma comunque avvolgente.

 

 

Infinito Design: i piatti perfetti per l’impiattamento gourmet

Abbiamo visto come un consumatore sempre più esigente, attento ai dettagli e alla ricerca di vere e proprie esperienze multisensoriale, richieda di prestare estrema attenzione non solo al gusto ma anche a come impiattare la pasta.

Infinito Design è sempre molto attenta ai trend del settore e, ormai da anni, investe energie e risorse nella ricerca e nello sviluppo di prodotti di qualità, innovativi nei materiali e nel design, grazie ai quali i migliori hotel e ristoranti possono creare esperienze uniche per i propri clienti.

Come abbiamo più volte sottolineato, i clienti vogliono stupirsi di fronte a un piatto.

Stupire, sorprendere e emozionare, dando vita a un’esperienza sensoriale inedita e indimenticabile.

È proprio questo l’obiettivo delle collezioni Infinito Design, realizzate in KRION®, l’innovativo materiale che Infinito Design ha per prima portato nel mondo della ristorazione.

La soluzione di design ideale per presentare e impiattare la pasta in modo unico e di tendenza.

Come la linea Aura, nella quale l’inclinazione delle ampie falde è stata accuratamente studiata proprio per esaltare le varie creazioni.

O la linea Loona, dalle forme semplici e raffinate, perfetta per la presentazione di un piatto di pasta.

L’unica regola è: mai smettere di sperimentare. Che sia con un piatto di design innovativo o con un piatto inatteso come la collezione FoodBox, l’importante è continuare ad avere a cuore l’esperienza e la soddisfazione dei propri clienti, con la volontà di regalare loro esperienze uniche e emozionanti.